Un 15enne ritenuto responsabile di tentativo di omicidio è stato fermato dalla polizia, a Napoli, nell'ambito delle indagini sul ferimento del 17enne accoltellato alla gola ed in altre parti del corpo lunedì scorso in Via Foria.
Le indagini proseguono per individuare altri tre componenti della baby gang responsabile dell'aggressione. Decisive sono state le testimonianze del ragazzo ferito e di un altro giovane che era stato bloccato poco prima dal gruppo, le immagini di alcune telecamere e l'attività sul territorio delle forze dell'ordine.
Il 15enne fermato dalla polizia a Napoli con l'accusa di tentativo di omicidio nell'ambito delle indagini sul ferimento del 17enne accoltellato alla gola e al torace lunedì scorso non ''appartiene ad un contesto di clan e i suoi genitori sono incensurati''. A farlo sapere all'ANSA è Luigi Rinella, capo della Squadra Mobile.
''In base ai primi accertamenti - sottolinea Rinella - il ragazzo ha svolto il ruolo di 'gancio', sia nell'episodio del giovane fermato poco prima dell'aggressione al 17enne sia quando poi è stata la volta del minorenne ferito. Un 'modus operandi' semplice che consiste nell'avvicinare la vittima di turno, chiedere l'ora per accertare il possesso di telefonini ed altri oggetti di valore e poi agire, anche con violenza se necessario''. Le indagini proseguono per bloccare gli altri tre componenti della baby gang che ha agito in pieno giorno in Via Foria, strada solitamente affollata.
''Non mi aspettavo tante persone presenti materialmente alla manifestazione di protesta, ma neanche mi aspettavo il sostegno su altri piani'' dice al TG1 il 17enne accoltellato nel pomeriggio di lunedì scorso a Napoli. ''Come mai? Come mai io?'' si chiede dal letto dell'ospedale Arturo, colpito alla gola e al torace da una baby gang nella centrale Via Foria. E aggiunge: ''Non riesco ancora a comprendere, a elaborare''. ''Ricordo sensazioni, rumori, movimenti, ma non saprei come collegarli. Naturalmente, ho cercato di difendermi'' aggiunge.
"Complimenti per l'ottimo lavoro investigativo della Squadra Mobile della Polizia di Stato e della Procura della Repubblica per i Minorenni". Questo il commento del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.