(ANSA) - NAPOLI, 28 FEB - Un trapianto di cuore in urgenza
salva la vita a una giovane donna di 41 anni che, a breve, potrà
tornare ad abbracciare la sua famiglia. L'intervento è stato
effettuato a Napoli presso il Centro regionale Trapianti di
Cuore dell'Ospedale Monaldi.
Simona (nome di fantasia) ha avuto un malore improvviso, un
dolore in petto che ha allarmato i familiari che erano con lei e
che hanno chiamato i soccorsi.
Viene trasportata di corsa al Pronto soccorso dell'ospedale di
Caserta dove arriva la diagnosi: dissezione coronarica
spontanea, una patologia acuta che colpisce, nell'80% dei casi,
le giovani donne, anche in assenza di una pregressa malattia
cardiaca.
Una lacerazione delle arterie cardiache che, nonostante il
tentativo dei medici di Caserta di intervenire, si aggrava.
Simona viene ricoverata in terapia intensiva e posta in
circolazione extracorporea.
Si attiva la rete regionale e viene contattato il Centro
regionale Trapianti di Cuore dell'Ospedale Monaldi. Il caso
viene discusso con un team multidisciplinare composto da
cardiochirurghi, anestesisti e cardiologi dei due ospedali,
l'unica chance è quella di trasferire la donna presso la terapia
intensiva cardiochirurgica dell'Ospedale Monaldi inserendola in
lista per un trapianto e, viste le precarie condizioni di
salute, di attivare la procedura di urgenza nazionale, che
prevede una priorità assoluta nell'attribuzione degli organi.
Sono giorni di attesa e di speranza, fino a che non arriva la
notizia che c'è un donatore compatibile.
È l'inizio della staffetta. L'equipe per il prelievo dell'organo
parte dal Monaldi e giudica il cuore buono per la 41enne, che
viene immediatamente portata in sala operatoria per il
trapianto.
Segue il ricovero in terapia intensiva. Il post intervento
procede, Simona si risveglia e, dopo il normale decorso, è
pronta per il rientro a casa, dove potrà tornare finalmente a
giocare con la sua bimba.
«Il Centro regionale Trapianti di Cuore dell'Azienda Ospedaliera
dei Colli assicura a oltre 500 pazienti la migliore assistenza
possibile durante tutte le fasi del trapianto, dall'inserimento
in lista al follow up post operatorio. La storia di Simona è una
storia a lieto fine che ci riempie di orgoglio perché testimonia
il perfetto funzionamento della rete regionale per le urgenze
cardiache. Noi continueremo ad assistere Simona nel suo percorso
di recupero e in tutte le delicate fasi che il post trapianto
comporta. Un pensiero anche alla famiglia del donatore che ha
consentito a Simona di tornare a vivere, lavoriamo per
incentivare la cultura della donazione di organi, un gesto
semplice che può però salvare molte vite» dichiara Anna
Iervolino, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dei
Colli. (ANSA).