(ANSA) - NAPOLI, 29 MAG - Non c'è nepotismo ma soltanto
merito. Sono tanti i "figli d'arte" selezionati per la 30ma
Summer Universiade Napoli 2019, in diverse discipline sportive e
tutti con ambizioni di medaglia; degni eredi di una tradizione
familiare di primissimo ordine. Dalla scherma al basket passando
per la pallanuoto non è strano, allora, scorgere nella lista
degli azzurri cognomi importanti, famosi, autentiche icone dello
sport italiano.
Il dna non ha fatto scherzi trasferendo i cromosomi dello
spadista di razza da Sandro a Valerio Cuomo. Il papà, oro
olimpico ad Atlanta, e selezionatore della Nazionale non ha
fatto, allora, alcuna fatica nel convocare per l'Universiade di
Napoli il figlio Valerio, argento ai Mondiali Under 20 di
Plovdiv e vincitore della Coppa del Mondo.
Dalla spada al fioretto, da Sandro Cuomo ad Andrea Cipressa,
oro alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 e attuale commissario
tecnico della rappresentativa di fioretto. "Tempo zero", per
lui, nello scrivere nella lista delle convocate anche il nome
della figlia Erica che insieme a Martina Senigaglia proverà a
far rispettare anche alle Universiadi campane la dura legge del
Dream Team di fioretto femminile. Dalle pedane al parquet.
Provocherà un tuffo al cuore la presenza in Campania di Giacomo
Dell'Agnello, figlio di Sandro, Campione d'Italia nel '91 con la
Juve Caserta sponsorizzata Phonola. Sandro Dell'Agnello è stato
un "top" del basket italiano negli anni '90 e il figlio Giacomo,
convocato da coach Paccariè per Napoli 2019, conta di emularlo
nel nuovo millennio. Identico sentimento per il pallanuotista
Massimo Di Martire, figlio di Fulvio che con il Settebello
allenato da D'Angelo conquistò l'oro all'Universiade siciliana
del '97. Degno erede della grande tradizione partenopea, Massimo
Di Martire non ha mai fatto mistero delle sue intenzioni:
riportare in famiglia, a distanza di 22 anni, l'oro delle
Universiadi.