ROMA - Una sorta di sentieri di rifiuti, in cui trovano posto bottiglie e lattine ma anche oggetti più ingombranti come biciclette e computer, si trovano in fondo al mare, a centinaia di metri di profondità e anche in aree che sulla carta risultano essere protette. Lo denuncia, in occasione della Giornata mondiale degli oceani che ricorre oggi, l'organizzazione internazionale Oceana per la conservazione degli ecosistemi marini.
I rifiuti, meno noti di quelli che galleggiano in superficie, sono stati scovati e immortalati dal sottomarino a comando remoto della divisione europea di Oceana. Il continuo uso improprio degli oceani mondiali come fossero una discarica, avverte l'organizzazione ambientalista, sta minando gli sforzi globali di conservazione per proteggere gli habitat marini e ricostituire gli stock ittici esauriti.
"Questa giornata serve a celebrare gli oceani e il contributo che danno alle nostre vite, sia esso in termini di sussistenza, di attività sportiva, di tempo libero o anche del prossimo pasto", spiega Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana Europa, che sottolinea: "Non possiamo continuare a trattare gli oceani come una discarica lontana dagli occhi e dal cuore. Sia le specie ittiche commerciali, sia quelle a rischio estinzione, subiscono conseguenze pesanti per i rifiuti che dalla terraferma arrivano in mare. Per questo esortiamo i politici e i cittadini ad adottare oggi azioni correttive".