La contaminazione da piombo delle acque a Flint, in Michigan, ha generato costi sociali per 395 milioni di dollari a partire dall'aprile 2014, quando è iniziato il disastro ambientale. La cifra, calcolata dalla Columbia University, prende in considerazione la perdita di produttività economica, l'uso del welfare e i costi della giustizia penale, ma non include i 58 milioni di dollari già spesi dallo Stato per cure mediche e forniture d'acqua.
La crisi idrica di Flint è nata dal cambio della fonte per l'approvvigionamento d'acqua della città, passata dal lago Huron al fiume Flint. Le acque alcaline del fiume hanno causato la percolazione, nelle riserve d'acqua cittadine, del piombo contenuto nella vecchia rete idrica. Di conseguenza si è registrato un consistente aumento del livello di piombo nel sangue dei cittadini. La scelta di cambiare fonte, evidenziano i ricercatori, avrebbe fatto risparmiare alla città circa 5 milioni, "ma causerà perdite 80 volte più grandi".
La crisi ha fatto crescere esponenzialmente il consumo di acqua confezionata e quindi di bottiglie di plastica che, tuttavia, a breve potrebbero avere una nuova vita negli abitacoli delle auto di Tesla. La società C3 Ventures, fornitrice di componenti per la compagnia di Elon Musk, ha infatti annunciato che aprirà a Flint uno stabilimento per riciclare la plastica e produrre cruscotti, manopole e altri oggetti che si trovano all'interno delle auto.