"Mi chiedo se è in questa terza guerra a pezzi stiamo in cammino verso la grande guerra mondiale per l'acqua". Lo ha detto il Papa intervenendo alla conferenza sull'acqua nella Casina Pio IV. "La cifre pubblicate dalle Nazioni unite - ha spiegato - non possono lasciarci indifferenti, ogni giorno, mille bimbi muoiono a causa di infermità collegate all'acqua e l'acqua contaminata è consumata ogni giorno da milioni di persone. Si deve fermare e invertire questa situazione, per fortuna non è impossibile, però è urgente".
Il Papa è intervenuto in apertura della sessione pomeridiana dal seminario sul diritto all'acqua, alla Casina Pio IV, sede della Pontificia accademia delle scienze. Accolto dal cancelliere dell'Accademia, Sanchez Sorondo, papa Francesco si è seduto tra questi e il cardinale Claudio Hummes. Hummes ha letto alcune parole di san Francesco sull'acqua e a questo punto ha preso la parola il Pontefice. Ha prima di tutto ringraziato i presenti per il loro impegno per la causa del diritto all'acqua e per la presenza al seminario, che, ha ricordato, "affronta la problematica del diritto umano all'acqua e l'esigenza di politiche pubbliche per affrontare questa realtà".
"E' significativo - ha detto il Pontefice - che ognuno possa portare il proprio sapere e i propri mezzi per dare una risposta a queste necessità e questa problematica che vive il mondo di oggi". Ha quindi citato la "Genesi", per la quale "l'acqua è all'inizio di tutto, creatura casta e umile, fonte di vita e fecondità". "La questione che trattate - ha affermato il papa latinoamericano non è marginale ma fondamentale e molto urgente. Fondamentale perché dove c'è acqua c'è vita e la società può avanzare, urgente perché la nostra casa comune necessita di protezione: non tutta l'acqua è vita, solo l'acqua sicura e di qualità, e continuando con la figura di san Francesco, l'acqua che serve con umiltà, acqua casta, non contaminata. Tutti hanno diritto a acqua potabile e sicura, è un diritto umano basico e una delle questioni nodali nel mondo attuale".
Se un Paese o un gruppo di paesi non considerano l'acqua come diritto fondamentale, ha argomentato papa Bergoglio, "è un problema che colpisce tutti, che la nostra casa comune soffra tanto, e chieda soluzioni collettive per superare egoismi". "E' necessario - ha inoltre detto il Pontefice - dare all'acqua la centralità nel senso della politica pubblica: il nostro diritto all'acqua è un dovere all'acqua, dal diritto deriva una obbligazione che va unita e non può separarsi, è ineludibile annunciare questo diritto umano fondamentale, e annunciandolo , assicurare un impegno politico e giuridico per l'acqua, e ogni stato è chiamato a completarlo". Dopo aver ricordato le affermazioni della assemblea generale dell'Onu del 2010 sul diritto all'acqua potabile, il Papa ha ricordato che il "diritto all'acqua non è statale, il diritto all'acqua è determinante per la sopravvivenza della persona e decide il futuro della umanità", per cui è necessario "educare la prossima generazione sulla gravità di queste questioni". "In una cultura dell'incontro - ha argomentato papa Francesco in un ulteriore passaggio - è imprescindibile l'azione degli Stati per garantire accesso ad acqua sicura e di qualità. Non dobbiamo abbandonare chi lavora a questo, Dio non ci abbandona, ma il lavoro è nostro, la responsabilità è nostra: che questo seminario - ha auspicato - sia occasione propizia, con la certezza che il vostro lavoro è necessario e prioritario perché altre persone possano vivere, è un ideale per il quale vale la pena lottare e lavorare. Stiamo contribuendo a che la nostra casa comune sia abitabile. Nessuno sia scartato e escluso, tutti possano vivere e crescere in dignità, soprattutto per i giovani". Ha concluso ripetendo i dati Onu sui bimbi morti per malattie collegate all'uso di acque non sicure.
"Ripetiamo i dati dell'Onu: ogni giorno mille bambini, mille bambini nel mondo muoiono per malattie collegate all'uso di acque non sicure" ha detto il Papa concludendo il suo intervento. Papa Francesco ha ricordato che l'acqua "è un diritto umano" e quando si nega questo diritto, quando uno stato o un gruppo di stati nega questo diritto, la cosa "colpisce tutti, e la casa comune soffre tanto". Ha invitato a dare all'acqua "la centralità nella politica pubblica". "Il nostro diritto all'acqua - ha aggiunto - è un dovere all'acqua, dal diritto nasce una obbligazione che va unita e non può separarsi: è ineludibile annunciare questo diritto umano fondamentale e annunciandolo assicurare un impegno politico e giuridico per l'acqua e ogni stato è chiamato a completarlo", ha detto citando la assemblea generale Onu del 2010 sul diritto all'acqua potabile