Sono 675 reati, 480 mila metri quadrati di aree e 60 tonnellate di rifiuti sequestrate, con 750 persone denunciate e 6,5 milioni di euro di sanzioni, 1.200 navi ispezionate e altrettanti controlli. Questi i principali risultati della quarta campagna nazionale di tutela ambientale condotta dalla Guardia costiera nel 2016, e presentati stamani nella sede della Capitaneria di porto di Roma a Fiumicino, alla presenza del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, e del Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera, ammiraglio Vincenzo Melone.
La campagna ambientale è stata incentrata sul contrasto degli scarichi illeciti in mare, sia relativi ad insediamenti civili che industriali, portata avanti sull'intero territorio nazionale grazie all'impiego aeronavale e subacqueo e dei laboratori ambientali marini del Corpo.
Il lavoro dei militari, è stato detto in conferenza stampa, ha consentito di "testare gli ecoreati", i reati contro l'ambiente introdotti di recente nel Codice Penale, con la legge 68 del 2015. "In 84 casi è stato applicato il reato di inquinamento ambientale, in 4 quello di disastro ambientale, in 9 il reato di delitti colposi contro l'ambiente", quello di "impedimento al controllo" e "l'omessa bonifica". La campagna si è anche occupata di "tutte le attività marittime e costiere che incidono sull'habitat marino, come la lotta all'abusivismo e l'inquinamento proveniente da navi e piattaforme off-shore".
A Fiumicino è stato anche inaugurato il laboratorio di analisi ambientali della Guardia costiera, intitolato al Capitano di Fregata Natale De Grazia, scomparso nel 1995 e medaglia d'oro al merito di Marina per aver contrastato i traffici delle cosìdette 'navi dei veleni'.
Galletti ha poi dato il via alla quinta Campagna con "l'obiettivo di perseguire, nel segno della prevenzione, un'azione coordinata di educazione e sensibilizzazione sulla tutela dell'ambiente marino e costiero".