Le tariffe dell'acqua in Italia sono fra le più basse d'Europa e del mondo con costi al metro cubo che vanno dagli 0,79 dollari di Milano agli 1,94 dollari di Torino. Sono alcuni dei dati dell'International Statistics For Water Services illustrati nel corso di Watec Italy 2017, la mostra convegno internazionale in corso a Palermo e dedicata alla gestione e alla salvaguardia della risorsa idrica.
Tra le altre città italiane si segnalano Napoli con 1,48 dollari al metro cubo, Roma con 1,62 dollari e Bologna con 1,71 dollari, mentre dal confronto con le principali città europee emerge che: il costo a metro cubo ad Amsterdam è 7 dollari, a Oslo 4,57 dollari, a Bruxelles 5,12 dollari, a Zurigo quasi sei dollari (5,96 per essere precisi) mentre a Copenhagen addirittura 8,06 dollari. Anche a livello mondiale sono pochi i Paesi in cui l'acqua costa meno che in Italia. Tra questi l'Iran (a Teheran si pagano 0,19 dollari per metro cubo), le Mauritius (0,43 dollari), Macao (0,54 dollari), la Cina (a Shanghai si pagano 0,59 dollari per metro cubo) e Taiwan (a Taipei ogni metro cubo di acqua si paga 0,61 dollari).
I bassi valori delle tariffe idriche in Italia risultano ancora più evidenti dal confronto in base al Pil. A Bologna il prodotto interno lordo è di 29.600 dollari pro capite e per ogni metro cubo di acqua si pagano 1,71 dollari; in Francia a Bordeaux il Pil pro capite è di 35.700 dollari e l'acqua costa 4,80 dollari; a Graz, in Austria, con un Pil pro-capite di 42.600 dollari, si pagano 6,07 dollari per metro cubo.
"Le tariffe - ha detto il docente di ingegneria idraulica nell'ateneo palermitano Rosario Mazzola - in Italia sono cresciute progressivamente ma lentamente nell'arco degli ultimi anni, raggiungendo un valore medio di circa 2 euro al metro cubo. Guardando la bolletta, le percentuali dei rincari sembrano astronomiche, ma in realtà in valore assoluto sono decisamente modeste". "Il problema principale - ha concluso - restano gli investimenti: un esempio virtuoso proviene dalla Germania, dove le tariffe consentono un costante rinnovamento degli impianti e delle strutture. In Italia alcune zone sono ormai a regime: al Nord si stanno ottenendo buoni risultati, mentre al Sud non c'è capacità di investire a fronte di elevati costi gestionali".