Le specie "aliene" sono un'arma letale per la fauna del globo, soprattutto per quella delle isole. E' nei territori insulari che si concentra quasi la metà di tutti i vertebrati vulnerabili del mondo e il 95% di questi è direttamente minacciato da specie invasive. E' quanto emerge da un maxi studio pubblicato sulla rivista Science Advances curato fra gli altri dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), dall'Università della California, Santa Cruz e dalle organizzazioni Island Conservation e BirdLife International.
Il team ha identificato quali delle 465 mila isole del globo ospitano sia vertebrati minacciati da scomparsa, tipo l'iguana di Mona (Porto Rico) o l'albatro degli antipodi della Nuova Zelanda, sia specie aliene invasive, come il famigerato rospo delle canne. I ricercatori hanno scoperto che circa 1.189 specie di vertebrati fra anfibi, rettili, uccelli e mammiferi indicati come a rischio di estinzione dalla Lista Rossa Iucn vivono su meno di 1.300 isole. I vertebrati invasivi, per lo più mammiferi, vivono su 779 di queste. Gli scienziati hanno estrapolato da questo enorme database una grande mappa di rischio della biodiversità che potrà essere un faro, auspicano, agli sforzi di conservazione globali, accendendo i riflettori proprio sui territori insulari.
Le isole, spiegano i ricercatori, rappresentano infatti poco più del 5% delle terre emerse del globo ma sono state teatro di oltre la metà (61%) delle estinzioni registrate dal 1500. Le specie invasive, soprattutto gatti e roditori, sono state responsabili almeno in parte per il 44% delle estinzioni di uccelli, mammiferi e rettili negli ultimi secoli.