Un drone per scoprire problemi e eventuali perdite è stato utilizzato dall'Acquedotto Pugliese, senza interrompere il servizio, per percorrere la condotta principale di approvvigionamento dell'acqua in Puglia. È stata completata - informa Acquedotto Pugliese - l'ultima ispezione del Rov (Remoted Operated Vehicle), un sommergibile a comando remoto dotato di videocamera rotante a colori ad alta risoluzione e sistema sonar, dopo due giorni di controlli nel corso dei quali sono stati impegnati numerosi lavoratori e tecnici altamente specializzati. Il personale, quindi, non è stato costretto, come accadeva in passato, a introdursi all'interno della condotta. L'attività straordinaria con un drone subacqueo - rende noto Aqp - è una novità per l'Italia "e ha il pregio di non dover interrompere il flusso di acqua nel tratto del canale principale interessato dai controlli". Attraverso gli occhi elettronici di un ROV è stato possibile acquisire dati che permetteranno la pianificazione di interventi per il risanamento del Canale.
L'attività ha interessato un tratto del Canale Principale, l'arteria che per prima, oltre cento anni fa, ha portato in Puglia l'acqua delle sorgenti del Sele. L'eccezionale opera, sin dai primi anni dalla sua realizzazione, per le caratteristiche costruttive e le condizioni geotecniche dei terreni attraversati, ha presentato fenomeni di dissesto, anche molto gravi, si pensi ad esempio al terremoto del 1980, e necessitato a più riprese di interventi manutentivi. Finora, l'attività ispettiva ha richiesto la interruzione del flusso e veniva svolta da tecnici. La tecnologia ROV sperimentata oggi con successo, presenta i vantaggi di una maggiore sicurezza per i lavoratori che non devono più introdursi nel Canale e minori costi. Negli ultimi anni Aqp ha investito oltre 300 milioni di Euro in progetti di riduzione e controllo delle perdite, introducendo sofisticati software gestionali e mettendo in campo una sistematica azione di ricerca con personale specializzato (squadre dotate di officine mobili sono impegnate quotidianamente, su tutto il territorio servito). Attività che ha permesso la sostituzione di 314 km di rete, la introduzione dei cosiddetti distretti idraulici e di valvole automatiche di controllo della pressione, la sostituzione di 2/3 del parco contatori d'utenza. Dal 2009 al 2016 il volume di acqua annualmente prodotto da Acquedotto Pugliese è stato ridotto del 10% (con un risparmio di circa 58 mln mc), nonostante un progressivo miglioramento della qualità del servizio fornito all'utenza. Oggi, secondo l'ultimo dato rilevato dall'ISTAT, il tasso di perdita lineare delle reti pugliesi (34,7% m3/km/gg) è sostanzialmente inferiore al valore medio nei capoluoghi di provincia italiani (50% m3/km/gg).