ROMA - Al Nord Italia tutti i grandi laghi restano sotto la media stagionale, con i bacini d'Iseo (cm. -6,0) e di Como (cm. -16,3) sotto lo zero idrometrico. Non va meglio al Sud, dove i bacini segnano livelli largamente inferiori a quelli degli anni scorsi. Lo rivela l'Anbi, l'associazione nazionale dei consorzi di bacino, in un comunicato.
La situazione più preoccupante è in Sicilia, dove i principali invasi contengono poco più di 89 milioni di metri cubi d'acqua, contro gli oltre 400 di un anno fa e addirittura i quasi 593 del 2010. In Basilicata sono disponibili quasi 296 milioni di metri cubi d'acqua, ma erano circa 390 lo scorso anno ed oltre 711 nel 2010.
In Puglia, le risorse idriche invasate sono poco più di 206 milioni di metri cubi, contro i quasi 344 dello scorso anno e gli oltre 337 del 2010. In Sardegna risultano disponibili circa 713 milioni di metri cubi d'acqua, mentre 12 mesi fa erano più di 1.160 e a fine Febbraio 2010 erano 1.436.
Nonostante gli invasi sotto il livello, il timore dell'Anbi è che l'innalzamento delle colonnine di mercurio comporti un repentino scioglimento delle abbondanti quantità di neve cadute questo inverno e che, riversandosi nei corsi d'acqua, aumentino il rischio di tracimazione a valle. Per questo, scrivono i Consorzi, "si sta provvedendo agli interventi ed alle manovre idrauliche, atte a contenere tale pericolo".
"E' in situazioni come queste - commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell'Anbi - che più si avverte la mancanza di un'adeguata rete di invasi, capace di trattenere la risorsa idrica per i periodi di bisogno, riducendo al contempo il pericolo delle piene fluviali. La sfida che la Pubblica Amministrazione deve far propria e vincere nel Paese, è quella di tradurre in cantieri le risorse in bilancio, che inefficienza e ritardi nelle procedure rischiano fortemente di vanificare".