ROMA - Due miliardi di persone nel mondo dipendono, per l'acqua potabile, direttamente dai fiumi a cui è soggetta anche, per l'irrigazione, il 25% della produzione agricola globale. Sono alcuni dei benefici forniti dai corsi d'acqua che il Wwf descrive nel rapporto "Valuing Rivers", diffuso in occasione della settimana mondiale dell'acqua in corso a Stoccolma.
Ogni anno vengono pescati almeno 12 milioni di tonnellate di pesci d'acqua dolce, che si traducono in cibo e mezzi di sussistenza per decine di milioni di persone, scrive il Wwf.
Inoltre mezzo miliardo di persone vive sui delta che mantengono il loro stato grazie ai sedimenti trascinati a valle dai fiumi.
"La riduzione della pesca d'acqua dolce e l'estinzione dei delta sono solo due esempi dei danni collaterali del mancato riconoscimento dei benefici dei fiumi oltre ad acqua ed energia", ha detto il responsabile del Wwf per le acque dolci, Stuart Orr "Se non vogliamo indebolire le economie e mancare gli obiettivi di sviluppo sostenibile, dobbiamo trasformare subito il nostro modo di valutare e gestire i fiumi". Il 19 % del Pil globale proviene da bacini che hanno già un rischio idrico elevato o molto elevato, evidenzia il Wwf. La maggior parte dei grandi delta del mondo - tra cui il Gange, l'Indo, il Mekong, il Nilo e il Fiume Azzurro - stanno riducendo la loro portata o si stanno prosciugando.