Riserve d'acqua scarse al Nord, abbondanti al Sud. E' la fotografia degli invasi italiani in questo gennaio 2019 scattata dall'Anbi, l'associazione dei Consorzi di bacino.
"Arrivano dal Nord le prime conferme allo stato di siccità, evidenziato dalla scarsa portata del fiume Po, inusuale per questa stagione - scrive l'Anbi in una nota -: analogamente i livelli idrici dei laghi di Como e dì Iseo sono sotto la media, mentre scendono anche quelli del lago Maggiore. Mentre al Sud i bacini segnano mediamente dati di riempimento largamente superiori allo scorso anno, in Emilia Romagna gli invasi del Tidone e del Molato, nel piacentino, hanno scorte idriche dimezzate".
"Montagne a parte - prosegue l'Anbi -, dove la siccità ha fatto scattare anche allerta incendi decisamente fuori stagione, arriva dal Veneto la prima segnalazione territoriale di diffusa criticità idrica. Ad esserne interessata è il comprensorio del fiume Brenta, le cui portate scendono a valori minimi preoccupanti (15 metri cubi al secondo)".
"La situazione è preoccupante soprattutto in previsione dei mesi più caldi - commenta il presidente dell'Anbi Francesco Vincenzi -: per ora la campagna riposa ma, in assenza di manto nevoso, rischiamo di non avere riserve idriche per i momenti di necessità. Per evitare il ripetersi di simili situazioni, chiediamo al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che al più presto siano evase le necessarie burocrazie per aprire i cantieri dei 30 progetti finanziati nell'ambito del Piano Nazionale Invasi".