A lanciare l'allarme è
l'Anbi, l'associazione dei Consorzi di bonifica, che venerdì
aderiranno al primo #climatestrike, condividendo il preoccupato
monito del presidente della Repubblica sul rischio di una crisi
climatica globale.
Secondo l'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici per
il distretto delle Alpi Orientali, riunitosi a Trento con una
settimana d'anticipo a causa della situazione, fa sapere l'Anbi,
i manti nevosi sulle montagne del bacino del fiume Adige sono al
43% rispetto alla media del periodo; quelli del bacino Brenta
Bacchiglione al 18% e del Piave al 27%.
In Veneto il lago di
Pieve di Cadore è al 70% della sua capacità massima, il lago del
Mis è al 62%, quello di Santa Croce è al 65%, mentre il bacino
del Corlo è al 50%.
Secondo il direttore Anbi Veneto, Andrea Crestani, a oggi la
domanda d'acqua è soddisfatta, anche se la stagione delle
irrigazioni deve ancora iniziare, ma gli indicatori mostrano un
trend sfavorevole, con assenza di precipitazioni e temperature
troppo elevate.
La vitale importanza dell'acqua trattenuta nei bacini, fa
sapere il direttore Generale Anbi, Massimo Gargano, è confermata
anche dai dati del Friuli Venezia Giulia, dove la presenza delle
riserve idriche dei laghi artificiali di Ravedis e Barcis
garantisce una certa tranquillità.
"La sfida - conclude il presidente Francesco Vincenzi - è
tenere unito il Paese anche nella gestione idrica, per non
perdere la sfida della competitività nel settore agroalimentare
che vale 45 miliardi di export, l'86% del quale è irriguo,
perché senza disponibilità d'acqua non c'è qualità agricola".
(ANSA).