Il 22 settembre è il World Rivers Day, la giornata dedicata ai fiumi del mondo promossa dalla International River Foundation, e per l'occasione il Wwf Italia lancia un appello per "la tutela dei fiumi italiani e dei loro ambienti ripari, che si trovano in un grave stato di degrado e nella costante minaccia di interventi devastanti e controproducenti di manutenzione idraulica".
"Solo il 41% dei corsi d'acqua ha raggiunto il buono stato ecologico richiesto dalla Direttiva Quadro Acque" afferma il Wwf "e ancor più grave è la situazione dei laghi, di cui solo il 20% è 'in regola' con la normativa europea. La biodiversità acquatica è in forte crisi: il nostro patrimonio ittico, ad esempio, unico ed estremamente importante è costituito da oltre 100 specie, di cui però meno della metà sono autoctone (oltre il 50% sono specie aliene) e di queste buona parte sono endemismi o sub endemismi". In questa situazione che la ong definisce "gravissima, al posto di applicare rigidamente le direttive europee in materia e avviare una diffusa azione di riqualificazione degli ecosistemi di acqua dolce, sono stati approvati una serie di deleteri provvedimenti legislativi il cui combinato disposto rischia di non lasciare scampo agli ecosistemi d'acqua dolce. Si continua ad agire in contrasto alle direttive europee Acque, Alluvioni e Habitat".
Il "Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico", prosegue la ong, "ripropone una logica di interventi di emergenza, dove ogni Regione fare ciò che vuole".
Secondo il Wwf "si va avanti a compartimenti stagni, senza alcuna visione d'insieme, prima in emergenza per il dissesto idrogeologico, poi in emergenza per la siccità e via così, come se non fossero aspetti dello stesso problema".
Nel ricordare di aver lanciato una campagna per la tutela dei boschi ripariali, il Wwf rinnova la richiesta al Ministero dell'Ambiente e alle Regioni "di avviare urgentemente un'azione diffusa di rinaturazione fluviale, fondamentale per l'azione di adattamento ai cambiamenti climatici".