Il ministero dell'Ambiente non doveva annullare l'appalto già assegnato nel 2018 alla società Dec Deme per la bonifica del mega sito dei veleni Montedison: lo ha stabilito il Tar Abruzzo con una sentenza nella quale i giudici amministrativi parlano addirittura di "sviamento di potere" per qualificare la condotta del Ministero.
Si trattava di un appalto da 45 mln inserito nelle leggi speciali post sisma L'Aquila e che erano destinati alla bonifica per la reindustrializzazione di uno dei siti chimici più storici e importanti d'Italia, che continua a inquinare da decenni.
Contro la decisione ministeriale in Abruzzo si erano opposti praticamente tutti, dalla Regione al Comune. Il Tar ha contestato il provvedimento romano spiegando che "'esigenza della rapidità nella conclusione dell'iter amministrativo propedeutico alla bonifica di un sito cosi dannoso per l'ambiente non pare aver caratterizzato l'operato del Ministero". Bisogna fare presto a bonificare scrivono i giudici amministrativi, che hanno anche condannato il ministero a pagare 15 mila euro per spese di lite.
Lo scontro istituzionale tra enti dello Stato è certificato dal Tar quando scrive che bisogna "procedere rapidamente alle opere di messa in sicurezza e bonifica ambientale previsti dalla legge, nonché a tutti quegli interventi volti alla riduzione delle esposizioni anche potenziali a contaminanti da parte delle popolazioni non è orientata da decisioni in materia di bilancio, ma è piuttosto il contrario".
Immediate le reazioni. Il presidente della Regione Marco Marsilio spera che "ora il Ministero non faccia ricorso al Consiglio di Stato, ma apra subito quel confronto istituzionale e politico che già ci aveva negato in precedenza. Ora si adoperi per un rapporto di collaborazione istituzionale che indichi la strada migliore per arrivare alla bonifica del sito". Dolente a sua volta il commento del sindaco di Bussi Salvatore Lagatta "L'annullamento della Gara aveva nei fatti negato la possibilità di dare immediato avvio alle opere di bonifica, mortificando l'aspettativa del paese e dell'intero territorio abruzzese".
Duro l'attacco degli ambientalisti: "Il Ministro dell'Ambiente Costa chieda scusa e rifletta anche sul suo operato e se è in grado di governare adeguatamente la sua struttura ministeriale, ha detto il Forum H2O da sempre in prima linea nella battaglia per Bussi. Sospiro di sollievo per l'Arta regionale che parla di battaglia vinta "per l'ambiente e per l'Abruzzo, convintamente al fianco della Regione e contro un Ministero che in maniera ingiustificata aveva revocato alla nostra terra 50 milioni di euro".