(ANSA) - ROMA, 25 FEB - Tra il 2010 e il 2015 sono state trasportate dall'Ue alla Turchia 900.000 pecore, 850.000 bovini e 5.000 capre. E per il 2016 si prevede un ulteriore aumento. Il problema è che al confine turco a Kapikule - secondo le indagini portate avanti da Animal Welfare Foundation e Tierschutzbund Zürich, sostenuti anche da Compassion in World Farming - il 70% dei camion con animali vivi controllati violano il regolamento europeo.
Tutti i sei carichi ispezionati provenienti dall'Italia infrangevano il regolamento, tenendo presente che le esportazioni dal nostro Paese sono quadruplicate tra il 2014 e il 2015 passando da 1000 a 4000.
L'inchiesta è andata avanti per cinque anni. I risultati sono contenuti in un dossier di 1.000 pagine. "Non si tratta di eventi casuali" su "singole aziende di trasporto, ma di violazioni sistematiche", osserva Lesley Moffat, ispettrice di Eyes on Animals. "Nessuno dei 13 Stati Membri dell'Ue, da cui provengono gli animali, ha i dati in regola. L'Ue, pur essendo consapevole di questo grave problema, sta a guardare".
Parla di "commercio premeditato" con "tragiche conseguenze", Iris Baumgartner, ispettrice di TSB|AWF. "Chiediamo la fine dei trasporti di animali vivi dall'Ue verso la Turchia", spiegano le associazioni. E nel nostro Paese CIWF Italia onlus chiede al Governo di schierarsi "in sede europea per la fine di questo barbaro commercio".