Gli Stati Uniti hanno introdotto una norma che vieta quasi totalmente il commercio d'avorio nel Paese. L'annuncio è stato dato dal Fish and Wildlife Service, l'agenzia statunitense del dipartimento degli Interni dedicata alla fauna selvatica, secondo cui si tratta di "una mossa significativa per proteggere l'elefante africano". La novità arriva a due giorni di distanza dalla Giornata mondiale dell'ambiente, il 5 giugno, che l'Onu quest'anno dedica alla lotta contro il commercio illegale di specie protette.
La norma, che soddisfa quanto deciso dal presidente Barack Obama nel 2013 con l'ordine esecutivo sul contrasto al traffico di fauna selvatica, limita in modo sostanziale importazioni, esportazioni e vendite di avorio all'interno dei confini statali. Fanno eccezione manufatti antichi, realizzati più di cento anni fa, e oggetti in cui è minima la presenza di avorio (ad esempio strumenti musicali) e la materia prima non proviene da bracconaggio.
La nuova misura, che rientra nella legge statunitense sulle specie minacciate, "evidenzia la leadership e l'impegno degli Usa nel porre fine al flagello del bracconaggio ai danni degli elefanti e all'impatto tragico che sta avendo sulle popolazioni selvatiche", ha detto Sally Jewell, co-presidente della task force di Obama sul commercio di fauna selvatica. "Auspichiamo che altre nazioni intervengano in modo rapido e deciso, attuando regolamenti simili, per interrompere il flusso dell'avorio insanguinato".