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Dopo il primo baby-drago schiuse altre 12 uova in Slovenia

Scienziati, la qualità dell'acqua decisiva per il loro sviluppo

Redazione ANSA ROMA

Nelle grotte slovene di Postumia continua il "miracolo" della schiusa di uova di "baby-drago". Nuove immagini e un nuovo video documentano la nascita di altri 12 esemplari di proteo, conosciuti come "piccoli draghi" perché nel loro corpo affusolato, a metà fra l'anguilla e la lucertola, spicca il ciuffo rosso delle branchie intorno al collo. Ripresa da telecamera a infrarosso per la prima volta, la schiusa delle uova che sta avendo luogo nelle grotte slovene è una rarità.

Negli acquari i protei sono venuti al mondo soltanto una volta, a metà del secolo scorso, in Francia. Questo spiega come mai da gennaio, quando è stato individuato il primo uovo, i riflettori della comunità scientifica siano stati puntati con tanto interesse sulle Grotte di Postumia.

Nell'acquario sono state deposte 64 uova. Il primo si è schiuso il 30 maggio, mentre i fan del Trono di Spade assistevano alla 'reunion' di Daenerys Targaryen con i suoi draghi, e poi sono seguiti altri 12. Gli scienziati seguono attentamente i nuovi nati e fanno sapere che per ora la loro crescita prosegue come "previsto". Nelle prossime settimane i primi baby drago riusciranno ad aprire la bocca e a iniziare a mangiare da soli.



I protei in acquario non vivono nel loro habitat naturale e i biologi devono nutrirli, cambiare l'acqua per evitare contaminazioni e mettere su dei veri e propri "asili nido", ovvero acquari separati, per ogni larva. La qualità dell'acqua, osservano gli scienziati, è decisiva per lo sviluppo e la sopravvivenza di questa specie.

I protei, lunghi fra 25 e 30 centimetri, sono fra gli animali più misteriosi, anfibi, che vivono solo nella profondità delle grotte, in ambienti di buio completo al quale si sono perfettamente adattati con occhi atrofizzati e pelle rosa pallido. Specie "vulnerabile" secondo l'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), di loro si sa che possono arrivare al secolo di età e che possono vivere per diversi anni senza cibo. Si muovono sfruttando olfatto, udito e la capacità di percepire energia elettrica e onde elettromagnetiche. Si riproducono ogni 6-7 anni e in natura su 500 uova deposte si stima che solo due larve crescano con successo.

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