ROMA - Caccia e deforestazione stanno decimando la popolazione degli oranghi del Borneo e ora la specie è ufficialmente "in pericolo di estinzione". La valutazione è stata pubblicata questa settimana dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). Secondo le stime dell'organizzazione il numero di oranghi è crollato di circa due terzi a partire dagli anni Settanta e continuerà a diminuire portandosi a 47 mila esemplari nel 2025.
Una cifra che corrisponde a un calo dell'86% della popolazione.
Tra le minacce principali c'è la deforestazione che ha drasticamente ridotto l'habitat del primate: circa il 40% delle foreste del Borneo è andata perduta dai primi anni Settanta e un'altra grossa fetta di foresta dovrebbe essere convertita in terreno agricolo nel prossimo decennio.
Altro grande imputato è la caccia, soprattutto considerando i lenti ritmi di riproduzione degli oranghi: in media una volta ogni 6-8 anni. Lo Iucn stima l'uccisione di 2-3 mila esemplari all'anno negli ultimi 40 anni, per lo più per la loro carne. Se non si dà un freno a questa attività, sottolinea l'organizzazione, la popolazione continuerà a calare indipendentemente da quel che accade al suo habitat.
Gli oranghi del Borneo vivono allo stato selvatico solo nell'isola indonesiana di Sumatra e nell'isola del Borneo.
L'orango di Sumatra è classificato dalla "lista rossa" dello Iucn come in pericolo di estinzione già dal 2008. Entrambe le specie sono protette in Malesia e Indonesia ma la maggior parte del loro habitat non è tutelato.