Bastano pochi spicci per farsi servire una zuppa o un'insalata, entrambe a base di carne di cane: il menu è quello dei ristoranti della Corea del Sud, dove sono iniziati i "bok nal", i 30 giorni più caldi dell'estate in cui è tradizione consumare la speciale zuppa. Una pratica che ogni anno costa la vita a 1-2 milioni di cani, allevati in gabbie minuscole e spesso torturati perché così - è la credenza - la carne diventa più tenera, poi uccisi a colpi di mazza o con scariche elettriche. A denunciare la mattanza è la parlamentare Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente e portavoce per l'Italia della World Dog Alliance.
L'ex ministro oggi ha presentato a Milano il video "Corea del Sud, l'orrore è servito", insieme ad alcune iniziative di protesta.
La protesta inizia con una raccolta firme sul sito www.nelcuore.org per chiedere al governo italiano, al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e all'Alto rappresentante Ue per la Politica estera Federica Mogherini di sollecitare i governi di Cambogia, Cina, Laos, Corea del Sud, Thailandia e Vietnam perché si impegnino a porre fine all'uccisione di cani e gatti per il commercio di carni e pellicce.
Brambilla si è inoltre fatta promotrice di un'interrogazione parlamentare al ministro degli Esteri che ipotizza il boicottaggio delle prossime Olimpiadi invernali, in programma in Corea del Sud nel febbraio 2018, e chiede la fine dell'usanza dei "bok nal".