Già più volte indicato come snodo di traffici animali illegali, si riaccendono i riflettori sul mercato Chatuchak di Bangkok: nei suoi stand si trovano illecitamente in vendita migliaia gli uccelli di specie protette, molte a rischio estinzione. La denuncia arriva da un nuovo rapporto di Traffic, rete che monitora il commercio di fauna selvatica nel mondo.
L'organizzazione evidenzia dati allarmanti: in soli due giorni di indagine (il 28 e 29 marzo dello scorso anno) nel mercato Chatuchak, in 45 stand, sono stati trovati ben 1.271 uccelli di 177 specie. Almeno 9 di queste sono state dichiarate in pericolo di estinzione dall'Unione per la conservazione della natura (Iucn) e altre 8 sono indicate come vulnerabili. Più della metà delle specie trovate sono native della Thailandia, per lo più catturate in natura e in teoria protette da legislazione nazionale. Tra queste il bulbul dalle orecchie rosse, ricercato per il suo canto. Ritrovati anche quattro cacatua crestagialla, specie non nativa della Thailandia ma indicata come in pericolo critico di estinzione e protetta a livello internazionale.
Il mercato Chatuchak è uno dei maggiori al mondo e il più grande della Thailandia, noto anche come "mercato del weekend" o "JJ Market". Tre anni fa in uno dei suoi magazzini furono ritrovati perfino 14 leoni albini, destinati alla vendita illegale insieme a tartarughe, suricati e scimmie.