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Cinghiali in piazza Duomo a Firenze

Manifestazione Coldiretti contro 'invasione' animali selvatici

Redazione ANSA FIRENZE

FIRENZE - Coppia di cinghiali in piazza Duomo a Firenze, tra i turisti, per la manifestazione degli agricoltori della Coldiretti che, insieme al presidente nazionale Roberto Moncalvo, hanno promosso l'iniziativa per denunciare l'invasione degli animali selvatici che "distruggono i raccolti agricoli, sterminano greggi e animali allevati, causano incidenti stradali nelle campagne ma anche all'interno delle città con pericoli concreti per gli agricoltori ed i cittadini".

"Noi seminiamo e i cinghiali distruggono" e "#riprendiamociilterritorio" si legge negli striscioni e nei cartelli della protesta. Allestita anche una esposizione con la top ten delle specialità alimentari distrutte, mentre trattori sono schierati sul lungarno Aldo Moro, fuori dal centro. Per Coldiretti la situazione è "insostenibile" e "sta provocando l'abbandono delle aree interne". La Toscana, si spiega, è stata scelta "per la manifestazione nazionale perché è la regione che subisce i danni più gravi da animali selvatici".

"Nel giro di dieci anni i cinghiali sono raddoppiati, superando il numero record di un milione e mettendo a rischio non solo le produzioni made in Italy e l'assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita degli automobilisti, con ben 18 morti e 145 feriti causati nel 2015 da incidenti stradali provocati dagli animali", denuncia la Coldiretti.

"Abbiamo superato di gran lunga il milione di capi e la Toscana è la regione sicuramente più colpita. Serve poter tornare a un equilibrio, e servono abbattimenti e un ritorno alla normalità. Per troppi anni i nostri territori sono stati gestiti da soggetti che hanno allevato animali, gratuitamente, sulle nostre spalle per poi ammazzarli e venderli, gestendo in proprio i guadagni" ha detto il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, a margine di una manifestazione a Firenze. Per Moncalvo "per tornare a una situazione di normalità serve che dai Comuni, alle Regioni fino al livello nazionale si attuino gli strumenti che ci sono". In Toscana "occorre rendere operativa la recente legge obiettivo per il contenimento degli ungulati. Gli agricoltori devono produrre per i cittadini e non per i cinghiali e gli altri animali selvatici".

"Sulla nostra rete viaria non esiste alcun allarme selvatici, né, tanto meno, alcun allarme cinghiali" dichiara l'Ente Nazionale Protezione Animali. "Benché si tratti di numeri comunque tragici - sottolinea l'associazione - gli incidenti con animali (214 nel 2014, secondo l'Asaps) rappresentano appena lo 0,12% del totale riferito al 2014 (177.031 eventi complessivi, dati Aci-Istat). Prendendo a riferimento sempre le statistiche Aci-Istat, la linea di tendenza sembra essere la medesima anche per quanto riguarda le persone decedute a causa di un impatto con animali selvatici (18 su un totale di 3.381, pari allo 0,5%), sia per quelle rimaste ferite (145 su un totale di 251.147)".

Secondo l'Enpa, "sulle nostre strade ben altro allarme, rispetto ai selvatici, dovrebbero invece suscitare il mancato rispetto della precedenza, la distrazione alla guida e la velocità elevata, che secondo Aci e Istat, causano circa la metà degli incidenti". "Il quadro dipinto da alcuni gruppi di interesse, che vorrebbero un Paese 'minacciato' da lupi, daini, cinghiali, caprioli, nutrie, orsi e in uno stato di guerra permanente contro la natura - prosegue l'Enpa - è assolutamente irreale ed è probabilmente funzionale agli interessi che tali gruppi rappresentano. In caso di squilibri nelle popolazioni selvatiche questi vanno affrontati non con gli abbattimenti, del tutto inutili, ma in modo scientifico, ovvero agendo sulle cause di tali squilibri e ricorrendo ai metodi ecologici prioritari per legge; gli unici veramente efficaci per limitare, laddove siano reali, i danni".

 

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