Caccia e pesca eccessive, bracconaggio e agricoltura: queste attività mettono in pericolo la sopravvivenza di tre quarti delle specie animali già a rischio di estinzione. Impatto minore hanno i cambiamenti climatici, il cui ruolo però è destinato ad aumentare nei prossimi decenni. A lanciare l'allarme è uno studio condotto fra gli altri dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), pubblicato su Nature, in vista del congresso Iucn che si terrà alle Hawaii a inizio settembre.
Il team di ricerca, che annovera anche l'Università australiana del Queensland e la Wildlife Conservation Society (Wcs), ha passato al setaccio informazioni e dati su quasi 8.700 specie minacciate contenute nella Lista rossa dello Iucn. Il 75% di queste risulta in pericolo a causa del sovrasfruttamento (caccia ma soprattutto pesca eccessive rispetto al naturale ripopolamento della specie), il 62% è minacciata dalle attività agricole. Su 11 minacce analizzate i cambiamenti climatici sono al settimo posto: direttamente 'affliggono' il 19% delle specie.
Tuttavia i pericoli derivanti da questo fattore, spiegano gli scienziati, sono destinati a diventare prevalenti nei prossimi decenni.
L'agricoltura al momento da sola ha un impatto negativo su oltre 5.400 specie, fra cui il ghepardo, il licaone e la lontra dal naso peloso asiatica, sottolinea lo Iucn. La caccia illegale sta decimando le popolazioni di tutte le specie di rinoceronti, elefanti, gorilla e pangolini cinesi.