(Di Pier David Malloni)
ROMA - Per anni è stato il simbolo delle specie animali in via di estinzione, tanto da entrare nel linguaggio comune per definire qualcosa da proteggere, ma per il panda gigante ci sono delle buone notizie. A differenza di altre specie meno fortunate, come i gorilla, la sua popolazione è in aumento, tanto da fargli meritare lo status di 'vulnerabile', e non più 'in pericolo' secondo l'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn).
La popolazione conosciuta di panda in natura è aumentata del 17% nel decennio fino al 2014, e ora ci sono 1864 adulti, che con l'aggiunta dei piccoli porta il totale sopra i duemila esemplari. Il risultato, spiega l'aggiornamento della 'Red List' dell'Iucn, è frutto soprattutto dello sforzo delle istituzioni cinesi, che hanno creato 67 riserve naturali dedicate specificatamente al panda. l'animale è il simbolo del Wwf dal 1961, anno di fondazione dell'associazione. "Per oltre cinquant'anni il panda gigante è stata l'icona più amata della conservazione, oltre che il simbolo del Wwf. Il recupero mostra che quando scienza, volontà politica e coinvolgimento delle comunità locali si mettono insieme - spiega in un comunicato Marco Lambertini, direttore generale del Wwf - possiamo salvare la natura e aumentare la biodiversità".
Le notizie sono totalmente diverse per i gorilla, afferma sempre lo Iucn. Il bracconaggio nella Repubblica Democratica del Congo ha cancellato il 70% dei 'Gorilla orientali' negli ultiumi 20 anni, tanto che questi sono stati spostati dalla lista 'endangered' a 'critically endangered', a solo un passo dall'estinzione in natura, con meno di 5mila esemplari liberi in costante diminuzione. Nella stessa categoria erano presenti il 'gorilla occidentale' ed entrambe le specie conosciute di orangutan, mentre le altre due specie di grandi scimmie, scimpanzè e bonobo, sono ancora nella lista 'endangered'.
"La caccia illegale e la perdita di habitat sono ancora la minaccia principale che porta diverse specie di mammiferi verso l'estinzione - spiega Carlo Rondinini dell'università Sapienza di Roma, che coordina la valutazione dei mammiferi -. Ora abbiamo revisionato lo status di quasi metà di tutti i mammiferi. Anche se ci sono alcuni successi da celebrare questi nuovi dati devono essere un faro per guidare la conservazione di quelle specie che continuano ad essere minacciate".
Anche se non ancora in pericolo immediato persino le zebre, una vola fra le più abbondanti specie al mondo, se la passano male. La popolazione, segnala l'Iucn, si è ridotta del 24% negli ultimi 14 anni, passando da 660mila a poco sopra 500mila, tanto da entrare nella lista 'vicine all'essere minacciate'. Questo animale è minacciato dalla caccia per la carne e la pelle, soprattutto quando esce dalle aree protette. La stessa sorte stanno vivendo tre specie di antilopi africane, anch'esse inserite nella lista dei 'near threatened' a causa del bracconaggio.