Giorno di festa che vale doppio per gli ibis eremita: lo stormo di uccelli guidati dalle due "mamme adottive" umane a bordo di ultraleggeri ha raggiunto il sito di svernamento di Orbetello in Toscana. La conclusione della terza migrazione guidata dall'uomo del progetto LIFE+ "Reason for Hope" è stata accompagnata da un'altra notizia: ieri sera il Tribunale di Livorno ha condannato il bracconiere toscano che nell'ottobre di quattro anni fa uccise gli ibis Goja e Jedi a pochi chilometri dalla meta, mentre concludevano la migrazione autonoma.
"Una pena esemplare", spiega Johannes Fritz, capo progetto del Waldrappteam, promotore di LIFE+, "che ha condannato il bracconiere alla revoca della licenza di caccia e a una sanzione pecuniaria. Ora continueremo la nostra attività di informazione e collaborazione con i cacciatori, perché sia chiaro soprattutto nell'imminente periodo di caccia, che chi uccide un ibis eremita (specie protetta ai sensi art. 30, 1 comma lett. B Legge 157) viene condannato".
Lo stormo era partito da Salisburgo il 19 agosto scorso e in 26 giorni ha percorso sei tappe per un volo totale di oltre mille chilometri. Si tratta della migrazione più lunga dall'inizio del progetto. Il bilancio è di due esemplari feriti e due dispersi, che porta a 22 gli ibis eremita approdati oggi in Toscana. "Qui gli uccelli permarranno per tutta la stagione fredda", spiega Caterina Spiezio, responsabile ricerca e conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona), unico partner italiano del progetto. Poi, aggiunge, "dovranno essere in grado di ripercorrere autonomamente in senso inverso la rotta verso l'Austria, dimostrando di averla memorizzata".