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Sos pipistrelli delle Seychelles, un piano contro estinzione

Rimasti in 50 dopo sostituzione foreste con coltivazioni cocco

Redazione ANSA
Grotte anguste con ampie fessure verticali, luce scarsa e insetti per cibo: è l'habitat naturale dell'ultima colonia di pipistrelli delle Seychelles (Coleura Seychellensis), rimasti in meno di 50 a guardare la distruzione delle loro foreste sostituite dalle coltivazioni di cocco. Nel bel mezzo dell'oceano indiano, gli ultimi esemplari di questi microchirotteri sono distribuiti su due isole dell'arcipelago e contati una volta al mese dall'unica guida esperta del posto: prima che sia troppo tardi, il Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona) in collaborazione con Green Teen Team Foundation, sta per siglare un accordo con Seychelles National Parks Authority per garantire un sostegno alla ricerca e alla conoscenza di questa specie.

"Sui pipistrelli delle Seychelles si sa davvero poco e questo non aiuta di certo le attività di salvaguardia", spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva. "Sono spariti nel giro di 50 anni quando ai primi del secolo scorso, è iniziata la corsa alle coltivazioni intensive. Eliminare il sottobosco con la deforestazione per loro è significato non trovare più gli invertebrati di cui si nutrono e fare i conti con la vite Kudzu, una pianta infestante che chiude gli accessi alle loro grotte e ne altera la temperatura". "Le prime fasi di progetto prevedranno di tamponare le emergenze: intanto affiancare all'unica guida permanente un maggior numero di esperti e aumentare le sessioni di conta. Poi, per progettare azioni più concrete, sarà necessario conoscere almeno il sesso di tutti individui e le loro abitudini alimentari". Per i pipistrelli delle Seychelles si tratta comunque di un tentativo disperato: "La preoccupazione più grande è quella di disturbare gli individui presenti nei vari siti e rischiare la perdita completa della specie", conclude Spiezio.

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