Tagliato il primo traguardo della migrazione primaverile degli ibis eremita che fanno parte del progetto cofinanziato dall'Unione Europea "Reason for hope" per la reintroduzione in natura della specie. I primi due esemplari, Jazu e Peter, hanno battuto ogni record di rientro con un viaggio durato meno di 72 ore e nei prossimi giorni almeno 25 uccelli voleranno da Orbetello verso il fresco dei siti di riproduzione di Salisburgo e in Baviera. Al momento un'unica defezione: Idefix, che ha fatto rotta verso Sud, in Gargano, come l'anno scorso.
Tutti dotati di anello identificativo e sensore gps, gli esemplari fanno parte del progetto promosso dai ricercatori austriaci del Waldrappteam e sostenuto dal Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona), unico partner italiano.
"Estinti in Europa da quattro secoli, gli ibis sono stati riportati nei nostri cieli grazie al prelievo di esemplari nati nei parchi zoologici", spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva. "L'uomo è intervenuto per mostrare loro la rotta di migrazione e fare in modo che questa specie tornasse a migrare, per svernare nel Mediterraneo e riprodursi in nord Europa". Ogni anno in estate, un genitore adottivo sale a bordo di un ultraleggero e guida un gruppo di ibis eremita in Toscana, per lo svernamento. Poi, in primavera, gli esemplari sono in grado di tornare autonomamente al Nord per riprodursi. "Tranne qualcuno", precisa Avesani. "Non sappiamo bene perché Idefix abbia scelto per la seconda volta consecutiva di percorrere la stessa rotta e fermarsi nello stesso posto. È possibile che sia stato disorientato dallo sbalzo di temperature ma è possibile anche che abbia ripetuto la rotta quest'anno poiché l'aveva già percorsa la scorsa primavera. Di certo c'è che sul Gargano ha trovato buon cibo: diversamente, è difficile che si sarebbe fermato".