La sua mamma si è alzata all’improvviso dalla cova e ha mostrato all’occhio della telecamera l’uovo ormai rotto, dal quale è spuntata subito un’inerme testa grigia dal becco rosa: è nato il primo pulcino della colonia di fenicotteri rosa più popolosa d’Italia. Quest’anno al Parco Natura Viva di Bussolengo si è registrato il record di deposizioni con più di 40 uova in cova, costantemente curate e smosse da mamma e papà fenicottero.
Al primo piccolo dovrebbero seguire a stretto giro tutti gli altri, poiché le coppie di questa primavera hanno lavorato alle deposizioni con un sincronismo da manuale: sono trascorsi quasi per tutti i 28 giorni necessari alla schiusa e presto ci saranno molti becchi da sfamare.
“Questo piccolo non si muoverà dal suo grande nido per ancora 6 o 7 giorni - spiega Camillo Sandri, veterinario direttore tecnico del Parco Natura Viva - finché non si reggerà abbastanza sulle zampe per cominciare a girovagare nelle vicinanze, sempre attentamente seguito da mamma e papà. Infatti, entrambi i genitori, che si sono alternati nella cura delle uova, ora si alternano anche nella cura del pulcino, seguendolo, guidandolo e nutrendolo”.
Alti fino a 40 centimetri, i nidi dei fenicotteri rosa sono costruiti dalla maestria del becco degli adulti con fango e terra smossa, resi abbastanza compatti da difendere dall’acqua i suoi abitanti. In Italia le nidificazioni di questo uccello sono ricominciate a partire dal 1993 e oggi si attestano due siti stabili, in Sardegna e alle foci del Po. “Si tratta di circa 15mila coppie, che tuttavia devono fare i conti con un problema di difficile gestione”, precisa Sandri. “I cani randagi predano i nidi indisturbati, senza che gli adulti possano fare nulla per proteggere i loro piccoli”. La trasformazione dell’habitat naturale poi, rischia di incrinare un equilibrio fragile, ritrovato da pochi anni tra i fenicotteri rosa e le coste italiane.