Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Greenpeace, fermato peschereccio italiano con pinne di squalo

In Sierra Leone, scoperti altri tre casi di pesca illegale

Redazione ANSA

Il peschereccio italiano "Eighteen", della compagnia siciliana Asaro Matteo Cosimo Vincenzo, impegnato nella pesca nei mari della Sierra Leone, è stato fermato dalle autorità africane perchè a bordo sono state trovate pinne di squalo. Lo riferisce Greenpeace spiegando che la segnalazione è stata fatta da attivisti dell'associazione ambientalista che erano a bordo della nave Esperanza durante attività di monitoraggio contro la pesca illegale nei mari dell'Africa occidentale, condotte in queste settimane e fino agli inizi di maggio, insieme alle autorità di nazioni costiere come Guinea Bissau e Sierra Leone.

Lo "shark finning", cioè il taglio delle pinne degli squali e il successivo rigetto della carcassa in mare, "non è proibita dalla legislazione della Sierra Leone, ma il divieto di rimozione delle pinne di squalo è invece previsto dalla normativa Ue e si applica a tutti i pescherecci europei e in tutti i mari - ricorda Greenpeace - La normativa Ue vieta inoltre la detenzione, il trasbordo e lo sbarco di pinne di squalo da pescherecci europei".

"Siamo di fronte a una chiara violazione, il primo caso che ci risulta coinvolgere direttamente un peschereccio italiano in un'attività illegale di shark finning" commenta Serena Maso di Greenpeace Italia auspicando "severe misure nei confronti dei responsabili, sia da parte della Commissione europea che dall'Italia". La pratica del finning, aggiunge, "contribuisce a decimare le popolazioni di squali, fondamentali per mantenere in equilibrio la salute degli oceani, ma già in fortissimo declino in tutti mari del mondo a causa della pesca eccessiva e illegale".

Oltre a quello dell'Eighteen, le autorità hanno scoperto altri tre casi di pesca illegale, su due navi cinesi e su un peschereccio coreano. A bordo di uno dei due pescherecci cinesi sono state trovate 70 buste contenenti carcasse di squalo.

Quasi la metà di tutte le navi presenti in queste acque è di società cinesi, mentre il 40% è di società dell'Unione europea.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA