C'è un nuovo studio sulla minaccia rappresentata dai pesticidi per le api, e quindi per l'importante servizio di impollinazione che svolgono: ricercatori italiani e americani hanno dimostrato per la prima volta che un pesticida comunemente usato nei campi può compromettere in modo significativo la capacità delle api di volare.
Pubblicata su Scientific Reports e firmata da Simone Tosi, James Nieh (UC San Diego) e da Giovanni Burgio (Università di Bologna), la ricerca descrive in dettaglio come un particolare pesticida della famiglia dei neonicotinoidi - il "thiamethoxam" - danneggi le api.
Questo antiparassitario è largamente usato in coltivazioni di mais, soia e cotone, spiegano i ricercatori. Per testare l'ipotesi che possa alterare le capacità di volo delle api hanno progettato e costruito un particolare strumento per la prova di volo degli insetti, che ha permesso di farle spostare in condizioni costanti e controllate. Dopo mesi di collaudo e di osservazioni, gli scienziati hanno rilevato che, a livelli di esposizione simili a quelli dei campi, la capacità di volo delle api risultava sostanzialmente danneggiata.
"La sopravvivenza dell'ape", spiega Tosi, "dipende dalla sua abilità di volare, perché è l'unico modo che ha per procurarsi cibo. E questa capacità è anche cruciale per garantire l'impollinazione di colture e flora selvatica". E dal momento che le api sono organismi molto sociali, "abbiamo dimostrato che anche una dose in sé non letale di pesticida può avere un effetto mortale sull'intera colonia", aggiunge il professor Nieh.