ROMA - L'allarme più volte lanciato dai ricercatori e ambientalisti per gli incidenti delle balene con le barche non è destinato a ridimensionarsi, anzi. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Marine Mammal Science le collisioni tra megattere e imbarcazioni potrebbero essere anche più frequenti di quanto ipotizzato.
Un team di scienziati ha studiato per nove anni una popolazione di 624 megattere nel Golfo del Maine, al largo degli Stati americani di Massachusetts, New Hampshire e Maine, scoprendo che quasi il 15% degli esemplari in arrivo ogni anno nel New England in primavera alla ricerca di cibo aveva lesioni o cicatrici compatibili con uno o più scontri con navi. I ricercatori sottolineano che la ricorrenza di tali collisioni potrebbe essere di molto sottovalutata, visto che i dati raccolti non tengono conto degli esemplari che in seguito alle collisioni muoiono. Questi incidenti, sottolinea Alex Hill, ricercatore di Whale and Dolphin Conservation, nonché autore principale dello studio, "sono molto rischiosi sia per le balene sia per i naviganti".
Diversi studi in precedenza hanno cercato di capire se questi episodi abbiano conseguenze negative sulle popolazioni di balene, dando pareri non sempre concordi. Al largo dell'Alaska, i giganteschi cetacei sono morti in 25 collisioni sulle 108 riportate tra il 1978 e il 2011, secondo uno studio del 2012.