E' un esercito che si è ingrossato e in quattro anni è arrivato a 1.500 pescatori professionali impegnati nel progetto TartaLife (finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Life+ e cofinanziato dal Ministero delle Politiche Agricole) che vuole diffondere nel settore della pesca professionale l'utilizzo di attrezzature a basso impatto per ridurre le catture accidentali delle tartarughe marine. Lo sottolinea Legambiente spiegando che vengono utilizzate reti a strascico modificate e dotate di una particolare griglia (TED - Turtle Exculder Device) in grado di sbarrare la strada alle tartarughe ma non al pesce e ami circolari che, per la particolare conformazione, sono meno pericolosi per le tartarughe e più facili da rimuovere rispetto a quelli tradizionali. Per mitigare l'impatto delle reti da posta, il progetto sta promuovendo l'uso di nasse speciali (completamente richiudibili su sé stesse) e di dissuasori luminosi (led ultravioletti) per renderle più visibili alle tartarughe. Oltre ad usare queste tecnologie sostenibili, prosegue Legambiente, tanti pescatori hanno imparato a recuperare le tartarughe accidentalmente ferite o catturate, contribuendo al lavoro dei centri di recupero e di primo soccorso sparsi lungo le coste italiane. Un risultato ottenuto grazie anche alla collaborazione di Consorzio Unimar, Alleanza delle Cooperative Italiane della Pesca (AGCI Agrital, Federcoopesca/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare Dipartimento Pesca). "Con TartaLife i pescatori italiani possono dimostrare di avere una elevata sensibilità ambientale e di poter essere soggetti attivi della tutela del mare e delle sue risorse - ha dichiarato Giampaolo Buonfiglio, presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane della Pesca". Nell'ambito di Tartalife, molte altre iniziative sono ancora in corso: è stata realizzata la TartAPP, un gioco educativo scaricabile online per conoscere più da vicino il mondo delle tartarughe marine, attraverso domande, schede informative e un glossario ad hoc, mentre il 16 giugno prossimo - ricorda Legambiente - sarà Tartaday, giornata mondiale dedicata alla celebrazione delle tartarughe e alla loro importanza per l'ambiente marino, con tante iniziative in tutte le regioni coinvolte. Il progetto Tartalife, cofinanziato anche dalla Regione Marche, è promosso nelle 15 regioni italiane che si affacciano sul mare; il capofila del progetto è il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) - Istituto di Scienze del Mare di Ancona che coordina le azioni degli altri 6 partner coinvolti, oltre al Consorzio Unimar: Provincia di Agrigento, Ente Parco Nazionale dell'Asinara, Fondazione Cetacea, Area Marina Protetta Isole Egadi, Legambiente, Area Marina Protetta Isole Pelagie.