ROMA - Limitare il più possibile la caccia, poiché le specie selvatiche sono state messe a dura prova da siccità e incendi. Lo raccomanda l'Ispra, l'istituto di ricerca del Ministero dell'Ambiente, in una nota inviata a tutte le Regioni italiane e pubblicata sul suo sito.
"Il 2017 - scrive l'Ispra - è stato caratterizzato da temperature massime assai elevate e prolungati periodi di siccità", oltre a "una drammatica espansione sia del numero degli incendi sia della superficie percorsa dal fuoco (+260%)".
Questo "comporta una condizione di rischio per la conservazione della fauna". Di conseguenza, "si ritiene che, in occasione della prossima apertura della stagione venatoria, vadano assunti provvedimenti cautelativi atti a evitare che popolazioni in condizioni di particolare vulnerabilità possano subire danni".
L'Ispra consiglia alle Regioni di sospendere l'allenamento dei cani da caccia (che stressa la fauna selvatica), vietare la caccia da appostamento (che si svolge presso gli scarsi punti di abbeverata rimasti), posticipare all'inizio di ottobre o limitare numericamente la caccia agli uccelli acquatici (come le anatre) e alle specie oggetto di ripopolamento (come lepri e fagiani), vietare per due anni la caccia nelle zone colpite da incendi.
Il posticipo della stagione venatoria a causa della siccità e degli incendi è stato chiesto nei giorni scorsi dalle principali associazioni ambientaliste e animaliste.