BOLZANO - Basta orsi e lupi! La Provincia di
Bolzano ha annunciato l'uscita dai progetti per il ripopolamento
di questi animali, Life Ursus e WolfAlps. "Ora passiamo
all'attacco", ha tuonato su Facebook l'assessore provinciale
Arnold Schuler, in riferimento alle recenti incursioni,
soprattutto ai danni di pecore. La Provincia autonoma, in
sostanza, chiede un tetto massimo per i lupi e prelievi (cioe'
catture o abbattimenti) piu' facili.
Per oltre un secolo, l'Alto Adige era stato privo di lupi:
l'ultimo esemplare era stato abbattuto nel 1896 in val di Funes.
Da pochi anni, con migrazioni da sud e da est, e' invece tornato,
all'inizio accolto addirittura con curiosita' e anche
benevolenza. Il clima e' pero' radicalmente cambiato negli ultimi
mesi, quando e' aumentato il numero di pecore e vitelli sbranati.
Il lupo e' anche il maggior indiziato per la recente morte di un
cucciolo di lama.
Gli allevatori sono cosi' passati ai fatti: hanno ritirato 400
pecore dall'Alpe di Siusi e ricondotte negli ovili piu' a valle.
Il Dolomiten, il maggior quotidiano di lingua tedesca in Alto
Adige, in un corsivo ha ricordato che "e' stato il cacciatore a
risolvere il problema di Cappuccetto rosso, ed altrettanto
faccia la Provincia autonoma".
Ora, l'assessore Schuler ha annunciato che, assieme al
governatore Arno Kompatscher, fara' pressione a Roma e Bruxelles
"per introdurre un tetto massimo per i lupi". Ha inoltre
comunicato la revoca del contratto del progetto Life Ursus, che
riporto' alla fine anni Novanta l'orso in Trentino. Ora i
plantigradi sono tra i cinquanta e i sessanta. Inoltre, la
Provincia autonoma di Bolzano fara' pressione sul Parco nazionale
dello Stelvio per interrompere la collaborazione anche con il
progetto per il ripopolamento dei lupi, WolfAlps.
L'uscita dai due progetti e' da considerare soprattutto un
segnale politico. A livello pratico, la Provincia autonoma, che
ha la competenza per la caccia, mira a una riduzione del livello
di tutela dei lupi, che - secondo Schuler - non sono piu' a
rischio estinzione. Per esempio, la marmotta in Alto Adige puo'
essere abbattuta in certe circostanze, anche se sotto tutela.
Su questo fronte, da anni gli animalisti sfidano la Provincia
nelle aule giudiziarie. "Non sara' facile, ma proseguiamo su
questa strada con convinzione", ha ribadito Schuler.