Nel prossimo fine settimana, sabato 21 e domenica 22 ottobre, la Lega Antivivisezione sarà nelle principali città d'Italia con la campagna #bastasparare per diffondere una petizione "a sostegno di una Proposta di legge per l'abolizione della caccia e a difesa degli animali selvatici, da presentare al nuovo Governo e Parlamento, che si insedieranno verosimilmente nella primavera 2018". Ma l'ufficio affissioni del Comune di Milano non ha concesso l'autorizzazione ai manifesti della campagna che ritraggono una volpe, un uccello e un cervo esanimi sull'erba. I manifesti - rende noto la Lav - sono stati giudicati "fortemente evocativi del tema della morte" e per questo messi al bando.
Per la Lav è "paradossale il motivo per cui le affissioni sono state negate. Secondo l'ufficio preposto del Comune di Milano, infatti, la mancata concessione dell'autorizzazione, è da individuare nella "garanzia e tutela verso tutti quei cittadini particolarmente sensibili e che scelgono di non prendere parte alla caccia".
"Sono 464 milioni l'anno, circa 500.000 ogni ora di ogni giornata venatoria, gli animali che i poco più di 600.000 cacciatori italiani (stima Ispra) sono legittimati a uccidere con il fucile, ma anche utilizzando l'arco oppure i falchi" spiega la Lav osservando che è "un numero all'apparenza esageratamente enorme, però realistico, che deriva da una stima eseguita a partire dai dati raccolti in quattro regioni campione e poi rapportati a tutti i cacciatori nazionali. Un numero che non tiene conto, però, degli animali vittime della caccia 'gestionale', che indica gli interventi eseguiti per prevenire i conflitti derivanti dalla presenza delle attività umane sul territorio, e del bracconaggio, troppo spesso praticato anche da cacciatori con regolare licenza di caccia, come dimostrano diverse sentenze di condanna".