Capi di abbigliamento confezionati con inserti di pelliccia di procione e altre specie animali tutelate, provenienti dalla Cina e privi di documentazione relativa all'importazione. Sono arrivati in Italia in violazione della normativa comunitaria e della Convezione di Washington che vieta l'importazione di pelli e pellicce ottenute attraverso il ricorso a mezzi selettivi e cruenti di cattura e uccisione. I capi di abbigliamento sono stati scoperti e sequestrati dai Carabinieri Forestali di Campobasso in un'attività commerciale del capoluogo. La Cina è tra quei Paesi che non garantiscono l'uso di metodi incruenti per la cattura e l'uccisione di animali utilizzati per la loro pelliccia. Il sequestro si inserisce nell'ambito di una più ampia operazione effettuata dal Raggruppamento carabinieri 'Cites' di Roma in cui son stati rinvenuti a Sesto Fiorentino (Firenze) oltre 5.500 capi di abbigliamento, tra cappelli, sciarpe e guanti, realizzati con pelliccia di procione provenienti dalla Cina. Non solo pellicce di animali tutelati dalla normativa comunitaria e dalla Convezione di Washington nel negozio di Campobasso dove i Carabinieri Forestali hanno sequestrato diversi capi di abbigliamento, ma anche 25 teche nelle quale erano custodite farfalle di grandi dimensioni del genere 'Troides' tassidermizzate, una pratica che consente di conservare a secco animali morti mantenendone l'aspetto e le dimensioni naturali. Gli esemplari, molto apprezzati dai collezionisti possono avere un singolo valore commerciale che arriva fino a 350 euro.