Il cambiamento climatico e la pesca stanno mettendo a rischio l'albatros. Nell'isola subantartica di Bird (Georgia del Sud), gli scienziati del British Antarctic Study hanno stabilito che le popolazioni di tre specie - l'albatros urlatore, l'albatros testagrigia e l'albatros sopracciglio nero - si sono dimezzate negli ultimi 35 anni.
In uno studio pubblicato sulla rivista Pnas, i ricercatori hanno preso in esame 36mila uccelli, scoprendo una diminuzione del tasso di sopravvivenza sia per gli esemplari adulti che per i giovani. La causa, spiegano, è duplice. Da un lato ci sono i cambiamenti ambientali, tra cui venti più forti e acque superficiali più calde. Ma il problema principale è il cosiddetto bycatch, cioè la cattura involontaria da parte della pesca.
Gli albatri, come altri uccelli marini, possono restare intrappolati nelle reti usate per la pesca a strascico o nei palangari, cioè lunghi cavi a cui sono attaccati dei braccioli con ami. Ogni anno si stima che fino a 100mila albatri nel mondo muoiano in questo modo.
"I risultati dello studio dimostrano che occorre migliorare la gestione della pesca, introducendo nell'Oceano antartico misure che contrastino il bycatch ed evitino la morte inutile di decine migliaia di uccelli marini ogni anno", evidenziano i ricercatori.