La ong animalista Sea Shepherd ha diffuso un video di un baleniera giapponese in azione nell'Oceano Antartico, ripreso nel 2008 da una missione delle Dogane australiane.
"Il governo australiano ha nascosto queste riprese per anni - ha detto Jeff Hansen, Amministratore Delegato di Sea Shepherd Australia -. La ragione principale addotta era che le immagini di questo orrendo massacro avrebbero danneggiato le relazioni diplomatiche col Giappone. Il governo australiano ha scelto di stare dalla parte dei bracconieri invece di difendere le balene".
"Queste balene sono inseguite, prima di essere colpite con un arpione esplosivo che lancia schegge di granata per tutto il loro corpo, mentre si aprono dei ganci che impediscono alla balena di fuggire - spiega Hansen -. La balena si immerge per cercare di tornare in acque profonde, dalla propria famiglia, ma non può farlo, perché i balenieri ritirano il cavo, trascinando lentamente la balena in superficie, mentre essa si dibatte, in preda al dolore, prima di trovarsi sotto gli occhi di chi la sta uccidendo. Poi viene colpita con armi da fuoco fino a morire, molti minuti dopo, in un lago di sangue".
"Sea Shepherd - conclude Hansen - chiede al governo australiano di fare tutto ciò che è in suo potere per porre fine alla baleneria, non soltanto mandando una nave in Antartide, ma anche portando il Giappone innanzi al Tribunale Internazionale del Diritto del Mare".