Si chiamano Lex e Nero, sono fratelli e arrivano da un parco zoologico a 50 km da Parigi. I due ghepardi sono arrivati 4 giorni fa al Parco Natura Viva di Bussolengo e il loro posto sarà accanto a Teo e Mookane, già da tempo “padroni di casa”. Quattro ghepardi per un gruppo sociale di soli maschi: l’obiettivo è costituire una vera e propria riserva di geni per far fronte al continuo declino che in Africa sta decimando i felini più veloci della Terra, sempre più vicini a quello che in gergo viene chiamato “collo di bottiglia”.
Estinti in 20 Paesi del loro habitat originario, agli inizi del secolo scorso si contavano 100mila ghepardi, mentre oggi se ne stimano 8mila, ricorda il Parco Natura Viva. E’ anche per questo che proprio oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale del Ghepardo.
“L’espansione delle attività umane in Africa - spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo - ha ridotto drasticamente l’habitat naturale di questa specie. Un fenomeno che non solo ha decimato il numero delle sue popolazioni ma le ha anche isolate, favorendo la riproduzione tra consanguinei. In queste condizioni la diversità genetica della specie viene meno e con essa, anche la capacità degli individui di reagire ai cambiamenti ambientali e alle epidemie”. Ecco che cos’è il “collo di bottiglia” e perché gli esperti lo considerano un’“anticamera dell’estinzione”.
Lex e Nero, Teo e Mookane, fanno parte dunque di quel contingente di 185 ghepardi ospitati in 57 parchi zoologici aderenti alla European Association of Zoos and Aquaria, dove vivono gli esemplari inseriti nel Programma Europeo per le Specie Minacciate (EEP). E oggi per loro, inizia una lunga fase di ambientamento che si protrarrà probabilmente fino alla prossima primavera, quando avranno finalmente costruito un gruppo al maschile solido ed equilibrato, proprio come accade in natura.