ROMA - Tra le future applicazioni dell'intelligenza artificiale potrebbe esserci quella di stanare i traffici illegali di animali e piante che si muovono sui social media. Ne sono convinti i ricercatori dell'università di Helsinki, secondo cui la tecnologia può essere efficace nel monitorare le reti sociali.
In un articolo pubblicato sulla rivista Conservation Biology, gli studiosi finlandesi evidenziano che i traffici illegali di fauna e flora - "una delle minacce più grandi alla tutela della biodiversità" - si stanno espandendo sui social, in un trend definito "allarmante", vista la popolarità e la facilità di accesso di queste piattaforme.
"Attualmente la mancanza di strumenti per monitorare in modo efficiente gli alti volumi dei dati sui social media limita la capacità delle forze dell'ordine di fermare il commercio illegale di animali selvatici", osserva Enrico Di Minin, autore principale dello studio. Esaminare manualmente questi dati è inefficiente, "ma i sistemi d'intelligenza artificiale, come gli algoritmi di apprendimento automatico, possono essere utilizzati per identificare le informazioni rilevanti".
Questi algoritmi, spiegano gli esperti, possono ad esempio essere addestrati per identificare quali specie di animali o parti di essi - come un corno di rinoceronte - appaiono in foto e video pubblicati sui social. Possono inoltre distinguere se le immagini sono scattate in un contesto naturale o in un mercato, e analizzarle insieme ai testi scritti nei post.