ROMA - Un recente studio identifica ben 149 specie aliene in Europa, ad elevato impatto ambientale e socioeconomico. L'indagine è stata realizzata da un gruppo di ricercatori provenienti da diversi centri studi internazionali: le Università di Berna e Friburgo in Svizzera, l'Università Stellenbosch e l'Istituto nazionale della biodiversità in Sudafrica, l'Accademia ceca delle Scienze e la Charles University di Praga, l'Estacion Biologica del Donana a Siviglia in Spagna.
L'elenco dei "peggiori invasori" segnala 54 piante, 49 invertebrati, 40 vertebrati e 6 funghi, tra cui alcune specie molto diffuse nel nostro Paese: dal gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), all'acaro (Varroa destructor) responsabile di danni gravissimi alle api, dal giacinto d'acqua (Eichhornia crassipes) al kudzu (Pueraria lobata) che minaccia il paesaggio del Lago Maggiore, fino a diversi tipi di fiore molto diffusi in giardini e balconi come la Lantana camara o ai ratti (Rattus norvegicus) e ai topi muschiati (Ondrata zibethicus).
Nell'elenco, elaborato con un metodo scientifico di misurazione dell'impatto generato dalla specie invasiva e dei costi economici e sociali che ne conseguono, compaiono 64 specie che non apparivano invece in altri elenchi di specie aliene invasive particolarmente dannose, tra le quali, ad esempio la Varroa destructor, un ectoparassita asiatico delle api responsabile del declino globale dell'impollinatore; l'Hymenoscyphus pseudoalbidus, il fungo responsabile della morte degli aceri e dei cambiamenti nella composizione forestale con relativa perdita di diversità; il Carassius auratus, il pesce rosso cinese, che causa il declino degli anfibi autoctoni e l'oomicete Phytophthora plurivora, responsabile del decadimento di numerose specie arboree tra cui faggio e quercia.