PESCARA - Una ventina tra aironi cenerini e garzette si riposano e si puliscono sopra le scogliere antistanti la spiaggia. Accade a Pescara, a segnalarlo è la Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa) Onlus che lo definisce un fatto non inconsueto, "considerando la presenza del fiume. Sulla diga foranea svernano da anni aironi cenerini che sorvolano la città per alimentarsi lungo il fiume". A settembre, mese della migrazione, si può assistere a spettacoli come quello immortalato da Pasquale Sergente che ha concesso le sue foto alla Soa. "Lungo la conurbazione costiera sono sempre più rari punti tranquilli dove fermarsi per cercare di riprendersi dalla fatica dei lunghi voli di spostamento, tanto che hanno scelto una scogliera artificiale per posarsi. Evidentemente le foci dei fiumi sulla costa adriatica, di limitata estensione e circondate da strade e palazzi, sono sempre più disturbate". Ricorda la Soa che esistono normative comunitarie che promuovono la tutela dei luoghi di sosta lungo le rotte di migrazione.
Eventi come questo, prosegue la nota della Stazione Ornitologica, "servono anche per ricordarci l'importanza di conservare o, se possibile, ricreare, aree umide utili a diventare punti di sosta tranquilli per queste e altre specie di uccelli. Gli uccelli valutano continuamente la presenza ravvicinata di altri animali, tra cui l'uomo, e hanno distanze di fuga di decine di metri. Se un possibile predatore si avvicina oltre questa distanza prendono il volo. Per questo hanno scelto la scogliera e non la spiaggia per posarsi".
Dalle foto, spiega la Soa, "si noterà che molti individui sono intenti a sistemare il piumaggio, altro elemento fondamentale per poter avere un volo efficiente durante questa fase molto dispendiosa in termini energetici della loro vita".
L'Airone cenerino non frequenta l'Abruzzo solo in migrazione o in inverno: diverse colonie riproduttive, ricorda l'associazione, si sono insediate nel territorio regionale, dal Tirino alle Sorgenti del Pescara fino al Fucino.
La Garzetta, invece, si riproduce più raramente, ma è comune osservare la specie con singoli esemplari estivanti lungo i fiumi e i bacini dell'Abruzzo.