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Salvare animali a rischio estinzione sondando la loro pancia

Studio italiano scopre 10 nuove specie di batteri "buoni"

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 23 OTT - I batteri "buoni" ospitati nella pancia degli animali possono rivelare molto sulla salute degli esemplari ma anche fornire informazioni utili per tutelare le specie a rischio estinzione. Su questo si basa uno studio del Parco Natura Viva di Bussolengo e dell'Università di Bologna pubblicato sulla rivista "Systematic and Applied Microbiology" che offre a medici veterinari ed etologi molte informazioni.

Il team tutto italiano, attraverso l'analisi delle feci di alcune specie animali, ha indagato la presenza di popolazioni batteriche "buone" (bifidobatteri) ospitate nell'intestino degli esemplari. Questi microrganismi, spiega una nota del Parco Natura Viva, sono ritenuti in grado d'influenzare positivamente la salute grazie ad una stretta interazione animale-microrganismo e per questo sono chiamati probiotici.

Ma cosa succede quando si scopre che alcune specie di bifidobatteri presenti nell'intestino di un tamarino edipo (piccola scimmia che sopravvive in America Centrale con 6mila esemplari stimati) e di un tamarino imperatore, non appartengono a nessuna tra quelle già conosciute? "Si analizzano, si classificano e si dà loro un nome", spiega Paola Mattarelli, ricercatrice dell'Università di Bologna e autrice dello studio.

"Tra le 10 nuove specie di bifidobatteri scoperti in questi due primati, la comunità scientifica ha accolto anche il Bifidobacterium scaligerum, il probiotico in onore di Cangrande della Scala, signore mai dimenticato della Verona medievale. Ma indipendentemente dal nome, tutti i bifidobatteri - grazie alle loro attività metaboliche - producono acidi grassi a corta catena come acido lattico e acido acetico, importantissimi per il benessere del loro ospite".

Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del Parco Natura Viva, autore dello studio, aggiunge che "sulle isole Seychelles, sopravvivono le tartarughe giganti 'vulnerabili' di estinzione, che allo stesso tempo vivono anche al Parco Natura Viva. E pochissimi studi scientifici sono stati dedicati alle popolazioni di bifidobatteri benefici nei rettili erbivori".

(ANSA).

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