ROMA - Non solo droga o esplosivi: i cani da fiuto possono essere addestrati anche per individuare l'odore delle persone affette da malaria. A testare l'olfatto di Fido è una ricerca capitanata dall'università britannica di Durham, che ha dimostrato la capacità dei cani di fiutare la malaria nei calzini indossati da bambini malati. L'obiettivo è quello di poter arrivare a eseguire un test rapido e non invasivo sulla malattia per evitarne la diffusione e favorire le cure.
Lo studio, condotto in Gambia, è stato presentato al convegno annuale della Società americana di medicina tropicale e igiene in corso a New Orleans. A due cani addestrati - il labrador Sally e l'incrocio tra labrador e golden retriever Lexi - sono stati fatti annusare 175 calzini, di cui 30 appartenenti a bambini malati. I cani - si legge nella ricerca - hanno identificato correttamente il 90% dei bambini sani e il 70% di quelli malati. L'accuratezza, secondo i ricercatori, può essere incrementata con un maggiore addestramento.
"Le persone con i parassiti della malaria generano odori peculiari sulla pelle. I cani possono essere addestrati a riconoscere questi odori, anche quando sono presenti su un capo d'abbigliamento indossato da una persona malata", spiega Steven Lindsay del dipartimento di Bioscienze dell'università di Durham, a capo dello studio.
I cani potrebbero rappresentare "un modo non invasivo per fare screening nei porti d'entrata, in modo simile a come i cani da fiuto individuano la droga o la frutta negli aeroporti", osserva Lindsay. "Ciò potrebbe aiutare a prevenire la diffusione della malaria nei paesi che ne sono liberi, e a garantire che le persone malate - spesso senza saperlo - possano accedere alle cure".