ROMA - Addio alla vecchia fattoria in Italia dove sono scomparsi 1,7 milioni tra mucche, maiali, pecore e capre negli ultimi dieci anni. E' la Coldiretti a lanciare l'allarme in occasione di Sant'Antonio Abate, nel denunciare la scomparsa solo tra gli animali più grandi, di circa un milione di pecore, agnelli e capre, oltre a 600 mila maiali e più di 100 mila bovini e bufale. Ad essere più penalizzate sono le aree montane dove mancano condizioni economiche e sociali minime per garantire la permanenza di pastori e allevatori. A rischio, denuncia la Coldiretti, anche la biodiversità delle stalle italiane dove sono a rischio di estinzione 130 razze, di cui 38 di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini.
Un patrimonio di natura e storia presente oggi a San Pietro, dall'Asino Amiatino originario della provincia di Grosseto adatto nelle zone impervie e marginali, al cavallo Pentro della provincia di Isernia, particolarmente resistente alle avversità climatiche. In piazza anche il maiale nero casertano "calvo", la pecora sopravissana nota per la lana di ottima qualità, come anche le galline Ancona con le sue tipiche penne a pois. Un tesoro da custodire, essendo un comparto economico che vale 17,3 miliardi di euro, il 35% dell'intera agricoltura nazionale, dando lavoro a 800 mila persone. "Per questo quando una stalla chiude - ricorda il presidente Ettore Prandini - si perde un sistema fatto di animali, prati per il foraggio, formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado del territorio".