Di anno in anno l'habitat dell'orso polare si riduce sempre di più a causa del riscaldamento globale. Se il fenomeno continuerà a questa velocità entro i prossimi 35 anni rischiamo di perdere il 30% della popolazione di orso polare esistente. Non solo, il cambiamento climatico aumenta i conflitti tra uomini e predatori. E' il grido di allarme lanciato dal Wwf in occasione della Giornata Mondiale dell'orso polare, che si celebra il 27 febbraio di ogni anno, che racconta anche come, sulla costa orientale della Groenlandia, stia aiutando gli orsi polari e gli esseri umani a vivere in spazi sempre più vicini, garantendo la sicurezza e la sopravvivenza di entrambi.
Il riscaldamento del pianeta sta portando a una drammatica riduzione dei ghiacci marini estivi, riducendo l'habitat di caccia della specie. La scomparsa dell'habitat e la speranza di trovare nuove fonti di cibo, portano questo schivo predatore ad avvicinarsi ai centri abitati dall'uomo, mettendo a rischio la sua vita e la sicurezza delle comunità.
Il WWF ha lavorato e lavora tuttora con i governi e le comunità artiche per limitare i rischi per orsi polari e persone. La prima "pattuglia a tutela dell'orso polare" è stata inviata nel 2006 a Chukotka, in Russia nord-orientale, dove si occupava di allontanare gli animali che creavano problemi, senza però sparare per fermarli. Oggi il WWF continua a sostenere squadre in Alaska, Canada, Groenlandia e Russia. In genere, spiega l'associazione, quando la pattuglia incontra un orso vicino a una comunità, cerca per prima cosa di allontanarlo con il rumore del motore dell'ATV o degli spari di fucile. Oggi la popolazione di orsi polari è stimata tra i 22.000 e 31.000 individui, il 60% dei quali si trovano in Canada. Alcuni studi, basandosi sul trend di fusione dei ghiacci polari e sulla drammatica scomparsa dell' habitat idoneo e delle sue risorse, stimano che entro i prossimi 35 anni rischiamo di perdere il 30% della popolazione di orso polare esistente.