Anche in Italia, come negli Usa, Hong Kong, Australia meridionale, Austria e Germania e altri Paesi, potrebbe arrivare il divieto di macellare, commercializzare e consumare carni di cane e gatto anche se ad oggi "non vi siano sostanzialmente prove del consumo di carne canina o felina in Italia, se non alcuni casi sospetti e comunque sporadici o riconducibili al comportamento di squilibrati", come afferma l'onorevole Michela Vittoria Brambilla, promotrice di una proposta di legge finalizzata a combattere l'usanza e a sostenere a livello internazionale la World Dog Alliance, Onlus che si batte contro il consumo di carne di cane in Asia.
La parlamentare indica, entrando nel merito della questione, "che appare necessario introdurre il divieto esplicito di consumarle, assistito da opportune sanzioni penali, per riconoscere compiutamente il ruolo che questi animali d'affezione hanno assunto nella nostra società e per contribuire ad affermare tale principio a livello internazionale".
La proposta di legge presentata a Roma a pochi giorni dal "festival della carne di cane" di Yulin (Repubblica popolare cinese) in programma dal 21 al 30 giugno sancisce infatti il divieto di macellare cani e gatti, di consumarne le carni e di commerciarle e cataloga la condotta a delitto, punito con la reclusione da due mesi a un anno e con la multa da 2.000 a 50.000 euro. Oggi sono 30 milioni i cani uccisi e mangiati ogni anno, di cui oltre 10 milioni solo in Cina. Il 70 per cento sono animali domestici sottratti alle famiglie. Il consumo di carne di cane - secondo il report World Dog Alliance - avviene frequentemente in Cina, Vietnam, Filippine e Corea del Sud.