(ANSA) - ROMA, 6 AGO - "L'ipotesi principale per spiegare questa moria di delfini in Toscana è un'epidemia di Morbillivirus. Ma è solo un'ipotesi, occorre attendere i risultati delle analisi necroscopiche, che sono lunghe, perché richiedono delle colture". Lo spiega all'ANSA la biologa marina Sabina Airoldi, del centro studi sui cetacei Tethys.
Il genere del Morbillivirus comprende i virus che generano il morbillo dei cetacei, il cimurro del cane e quello delle foche, la peste bovina e la peste dei piccoli ruminanti.
"Ha già colpito diverse specie di cetacei - dice ancora Airoldi - e ha causato anche un'epidemia nei primi anni Novanta.
Allora morirono diverse centinaia di stenelle striate in tutto il Mediterraneo, mari italiani compresi".
"Sicuramente - conclude la biologa che lavora nel Santuario dei Cetacei tra la Liguria, la Toscana, la Corsica e la Costa Azzurra - tutti gli inquinanti che l'uomo immette in mare, come i policlorobifenili e i composti aromatici policiclici, abbassano le difese immunitarie dei cetacei e li debilitano, impedendo loro di contrastare in modo adeguato infezioni virali e batteriche". (ANSA).