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Nuova Zelanda, fossile pappagallo più grande mai conosciuto

Era alto la metà di un uomo

Redazione ANSA SYDNEY
(ANSA) - SYDNEY, 7 AGO - Era un pappagallo gigante, alto metà di un uomo. Nella preistorica Nuova Zelanda, usando il grande e affilato becco, si cibava di piccoli animali e anche di altri pappagalli, oltre che di noci e bacche. Pesava circa 7 chili ed era troppo massiccio per volare. Si tratta, riferiscono gli scienziati sulla rivista Biology Letters, del pappagallo di maggiori dimensioni mai conosciuto, più del doppio del neozelandese kakapo, finora ritenuto il più grande.

I resti fossili erano stati rinvenuti nel 2008 in un giacimento fossile del primo Miocene, risalente a circa 19 milioni di anni fa, in Central Otago nell'isola del sud.

Dapprima i paleontologi, guidati dal professor Trevor Worthy della Flinders University in Australia hanno ritenuto che si trattasse di un'aquila gigante. E hanno chiamato la nuova specie Heracles inexpectatus, per le insolite dimensioni e forza fisica, e per la natura inaspettata della scoperta.

"Una volta stabilito che si trattava di un animale sconosciuto, la sfida era capire da quale famiglia provenisse.

Poiché non erano stati scoperti pappagalli giganti in passato, ci è voluto del tempo per differenziarlo da tutti gli altri uccelli e stabilire che, dato l'insieme unico di caratteristiche, si trattava definitivamente di un pappagallo", scrive. Sebbene la regione sia ora di clima freddo, l'ambiente dell'epoca era tale che l'Heracles avrebbe vissuto vicino a un grande lago in una fitta foresta subtropicale. Sebbene la sua dieta sia sconosciuta, Worthy osserva che la maggior parte dei pappagalli oggi sono vegetariani. "Ma quando gli animali sono più grandi, sono predatori. Era così grande che avrebbe richiesto una notevole quantità di calorie al giorno". Esistono peraltro esempi di pappagalli neozelandesi onnivori che si nutrono uccelli marini, aggiunge. Gli ecosistemi nelle isole producono uccelli grandi e incapaci di volare, come il kiwi della Nuova Zelanda e il dodo di Mauritius, prima dell' introduzione o dell'evoluzione di predatori terrestri. Le due isole della Nuova Zelanda hanno ospitato un numero particolarmente elevato di tali specie grazie alle loro grandi dimensioni, all'ecosistema complesso e all'assenza di predatori.

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